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Messa in sicurezza dal pericolo di caduta valanghe seggiovia “Gardonè – Passo Feudo” a Predazzo

 

COMMITTENTE:

Latemar 2200 S.p.A.

 

ATTIVITA':

maggio 2014 -dicembre 2014

 

IMPORTO DEL PROGETTO:

Euro 552.413,80

 

Opere fermaneve

Il progetto ha previsto l’installazione di barriere fermaneve del tipo a rete, aventi altezza di ritenuta Dk pari a 3.00 m: tale valore, caratteristico anche delle opere esistenti, si è infatti rivelato idoneo anche in occasione di inverni particolarmente nevosi come quello appena trascorso o quello 2008/09.

Per effetto dell’incremento del fattore di slittamento N da 2.4 a 3.2 suggerito dall’Istituto di Davos, e dell’incremento del peso specifico della neve da 300 a 400 kg/m3, si è reso necessario ridurre l’iterasse dei montanti da 4.00 a 3.50 m, al fine di ottimizzare il dimensionamento della parte aerea della struttura ed in particolare delle opere di fondazione. Per effetto della prevalente presenza di terreno sciolto, è prevista la realizzazione di un ancoraggio supplementare in corrispondenza della testa del micropalo di fondazione del montante, al fine di evitarne la traslazione a valle. Per evitare il fenomeno del rifollamento del terreno a ridosso alla testa dell’ancoraggio di monte, è prevista la posa di un tubo di stabilizzazione di lunghezza minima 1,50 m e la realizzazione di un plinto superficiale in cemento armato, di dimensione 50x50 cm circa.

Le opere di fondazione sono state calcolate sulla scorta dei risultati delle prove di estrazione eseguite in loco.

Complessivamente, in sostituzione dei n. 19 allineamenti per uno sviluppo totale di 1288 m previsti nel progetto autorizzato, la variante progettuale prevede la realizzazione di n. 3 nuovi allineamenti di reti da neve, eventi sviluppo complessivo di 164.50 m. Le opere fermaneve esistenti di cui è prevista la conservazione sono disposte su n. 6 allineamenti e presentano sviluppo complessivo di 360.00 m. E’ infine stata prevista la rimozione di complessivi 348.00 m di reti da neve esistenti, ricadenti nell’area dove è previsto il compattamento meccanico della neve e che risultano in buona parte danneggiate dall’evento del febbraio 2014.

Si evidenzia che la linea di ingombro dei fermaneve risulta sempre inferiore al previsto franco di 2.00 m sotto la seggiola.

Nel corso dei lavori non è prevista la realizzazione di alcuna pista o camminamento di cantiere o taglio di alberi. Il materiale risultante dagli scavi a mano per la realizzazione dei plinti in corrispondenza della sommità dei micropali e degli ancoraggi di monte, sarà completamente riutilizzato in loco per rinterri e la regolarizzazione del terreno. E’ prevista infine la sistemazione puntuale di alcuni tratti di versante interessati da scivolamenti superficiali del cotico erboso mediante posa di biostuie e successiva semina, al fine di limitare quanto più possibile i fenomeni erosivi in atto.  

 

Cunei di protezione diretta ai sostegni dell’impianto

Trattasi di opere aventi altezza 3,50 m e sviluppo longitudinale asimmetrico di 6,00 m (lato monte) e di 9,00 m (lato valle); angolo di deviazione rispetto alla direzione di flusso della valanga 25°.

I manufatti, dimensionati per poter resistere all’impatto della valanga di progetto, saranno costituiti da una struttura intelaiata in elementi tubolari di acciaio, poggiante su plinti in c.a. su micropali. Il paramento laterale sarà costituito da un tavolato in legno.

Il posizionamento dei cunei di protezione rispetto alle strutture dell’impianto (sostegni e seggiole) è stato definito nel rispetto delle normative funiviarie vigenti.

Per contenere in 3,50 m l’altezza dei manufatti, si è ipotizzato che lo spessore massimo della neve a ridosso degli stessi durante tutto il corso della stagione invernale (anche successivamente alla chiusura dell’impianto) sia contenuto in 0,50 m, per non limitare l’altezza utile delle opere. Tale operazione sarà garantita dalla possibilità di accesso con mezzo battipista a ridosso delle opere.

Per quanto riguarda il sentiero di soccorso a terra è previsto l’aggiornamento del P.I.D.A.V. in uso nella skiarea: dovrà in particolare essere attuata, in caso di condizioni nivometeorologiche eccezionali del tipo di quelle verificatesi durante la stagione invernale appena trascorsa, l’immediata sospensione temporanea dell’esercizio dell’impianto fino ad accertata cessazione delle condizioni di pericolo.

Le opere di protezione diretta dalle valanghe sono state dimensionate in accordo ai criteri progettuali di cui alla pubblicazione “Criteri progettuali per la realizzazione di opere di difesa dalle valanghe nella zona id arresto” di A.I. Mears (Ed. italiana a cura del Centro Sperimentale Valanghe di Arabba – BL).

L’asse dei cunei è orientato lungo la linea di massima pendenza, coincidente con la più probabile direttrice di flusso della valanga.